Questo sito web o le sue componenti di terze parti utilizzano i cookies necessari alle proprie funzionalità. Se vuoi saperne di più puoi verificare la nostra cookie policy

ACCETTA

Depressione Post Partum

Depressione Post Partum

Secondo gli studi statistici più recenti, oltre il 70% delle madri manifestano, nei primi giorni dopo il parto, un leggero calo dellumore

capire-depressione-post-partum.jpg

Questo disturbo è comunemente detto baby blues ed è riconoscibile soprattutto dalle crisi di pianto ingiustificato, l’irritabilità, e l’ansia. Il tutto normalmente tende a scomparire in pochi giorni o, al massimo, un paio di settimane.

Nel caso in cui i sintomi si presentino in forma più accentuata e non regrediscano dopo 15 giorni si può sospettare un vero e proprio caso di depressione post partum. Un fenomeno che si riscontra in circa il 10% delle donne che hanno appena partorito. Questo disturbo può durare da qualche settimana ad un anno, con frequenti rischi di ricaduta nel caso di successive gravidanze o periodi di grave stress.

Il quadro sintomatologico della depressione post partum si presenta con:

  • crisi di pianto,
  • cambiamenti repentini e ingiustificati dell’umore,
  • facile irritabilità,
  • inappetenza,
  • insonnia o ipersonnia,
  • disinteresse emotivo nei confronti del neonato,
  • paura di far male al bambino o a se stesse,
  • indolenza,
  • affaticamento.

Infine, un quadro clinico più grave ma raro (un caso ogni mille neomamme) è rappresentato dalla psicosi post partum. Questa patologia si presenta con: basso tono dell’umore, agitazione, confusione, disturbi del sonno, paranoia, allucinazioni, tendenze suicide o omicide nei confronti dell’infante.

In generale, comunque, quando si parla di depressione post partum s’intende solamente il quadro clinico intermedio. Mentre il baby blues e la psicosi sono considerati, non solo due quadri diversi in gravità, ma vere e proprie patologie distinte.

La comunità medica internazionale non è stata ancora in grado d’individuare la causa specifica della depressione post partum. A tutt’oggi la si ritiene il frutto di una concomitanza di fattori, in particolare ormonali e psicologici:

  • I cambiamenti ormonali nella madre, soprattutto il calo degli estrogeni e del progesterone.
  • Gli avvenimenti susseguenti al parto, come il nuovo ruolo sociale della donna, il peso delle maggiori responsabilità, il mutamento dell’aspetto fisico.

Per quanto riguarda l’approccio terapico, se i sintomi non interferiscono pesantemente con la vita quotidiana si possono utilizzare dei comportamenti che, quanto meno, evitino un aggravamento della situazione.

La madre dovrebbe:

  • Non accettare troppe visite nei primi giorni di rientro a casa dopo il parto. In modo da evitare la confusione e l’invadenza altrui, e da permettere un più rapido stabilirsi del nuovo equilibrio familiare.
  • Dormire, nei limiti del possibile, nelle stesse ore in cui riposa il bambino.
  • Seguire una dieta equilibrata e leggera.
  • Evitare l’assunzione di eccitanti quali alcool e caffè.
  • Non vergognarsi di chiedere aiuto quando se ne sente il bisogno.
  • Non isolarsi ma mantenere i contatti con amici e familiari.
  • Rafforzare il rapporto con il partner.
  • Cercare il confronto costruttivo con altre madri.
  • Dedicare tempo a se stessa e alla propria persona.
  • Non trascurare il contatto fisico con il bambino.

Gli amici, i familiari e, soprattutto, il partner dovrebbero:

  • Offrire aiuto nella gestione della casa e del bambino.
  • Mostrare disponibilità all’ascolto e al sostegno.

Invece, se i sintomi riscontrati sono di entità maggiore, è bene ricorrere ad un aiuto medico specializzato. Le cure possono consistere nell’assunzione di ansiolitici e antidepressivi, tenendo però in gran conto i possibili effetti collaterali sulla madre e sul bambino, soprattutto in caso di allattamento.

Inoltre, alla terapia farmacologica va sempre affiancato un supporto psicoterapico a breve termine e ad orientamento cognitivo, che consente una rapida strategia di risoluzione.

Mamme, una su 7 rischia depressione post partum

Una nuova mamma su sette può soffrire di depressione post partum. Il sensibile riscontro è frutto di uno studio eseguito dall'Università di Pittsburgh, in Pennsylvania, su 10 mila neomamme ricoverate nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale americano. La ricerca, curata dalla dottoressa Dorothy Sit, è stata di recente pubblicata su JAMA Psychiatry. I collaboratori del medico hanno seguito le partecipanti allo studio per un anno, le mamme sono state intervistate telefonicamente dopo quattro e sei settimane successive al parto. Le informazioni totali hanno rilevato che il 14% delle neomamme era a rischio depressione post partum.

Alle pazienti è stato chiesto se provavano gioia e ottimismo oppure ansia e preoccupazione senza concreti motivi. Il 20% del campione intervistato, ha spiegato la dottoressa Sit, ha avvertito pensieri di suicidio e in casi molto gravi alcune pazienti avevano deciso di togliersi la vita. Nel 22% dei casi è emerso che le neomamme hanno sviluppato sintomi depressivi dopo un anno dal parto. Secondo la ricercatrice, il costante monitoraggio sulle condizioni psicologiche delle pazienti è fondamentale per intervenire tempestivamente in caso siano accertati i sintomi della depressione. Gli esperti affermano che la depressione post partum è legata a cambiamenti ormonali e genetici che avvengono nelle donne durante il periodo successivo alla nascita del bambino.

Sei uno Psicologo? Per la tua pubblicità Clicca Qui